Le sue generalità sono state pubblicate sui social e numerosi attivisti lo hanno minacciato di morte: ora vive nella paura.
Sono giorni di pentimento per il 17enne che, insieme ad alcuni amici, ha massacrato una capretta nell’agriturismo Sant’Isidoro di Anagni, in provincia di Frosinone. I ragazzi coinvolti nella vicenda, dopo una festa di compleanno di domenica 27 agosto, hanno caricato l’animale su una carriola e l’hanno buttato da una finestra per poi “finirlo” a calci in testa.
“Quando l’ho colpita era già morta. Certo, questo non ci autorizzava ad infierire, ma era una serata goliardica, avevamo anche bevuto“: questo il commento del minorenne, citato dal Corriere della Sera. Il quotidiano ha riportato la ricostruzione fatta dal giovane al suo legale, una conversazione in cui il ragazzo ha detto di non riuscire più a dormire e di aver paura della “gogna cui sono sottoposto in questo momento“.
Le minacce ricevute dagli animalisti
In tutto, gli indagati per la morte dell’animale sono altri 11 oltre al 17enne. Le sue generalità, dopo la pubblicazione online del video del massacro della capretta, sono state rivelate sul web, dando inizio ad un susseguirsi di minacce da parte degli animalisti.
Ieri, peraltro, durante una manifestazioni degli attivisti, è stato esposto in piazza un cartello con la foto, il nome ed il cognome del 17enne. Questo fatto ha destato molta preoccupazione al questore della cittadina di Fiuggi che ha emesso il foglio di via per 3 anni per 4 animalisti coinvolti che non potranno più entrare nel comune.
Il commento della madre del ragazzo
Le ultime parole a destare scalpore, infine, sono state quelle della madre del 17enne, riportate nelle scorse ore da Repubblica Roma. La donna, affacciandosi dal terzo piano della sua abitazione, ha urlato: “La capretta era già morta. Mio figlio non ha fatto nulla. L’hanno spinta ma era già morta“.
